Cosa è il Wushu Kung Fu e cosa comprende

Wushu e Kung Fu sono due termini che stanno ad indicare la stessa cosa, ovvero: tutte le arti marziali di origine cinese. In Cina al giorno d’oggi si usa il termine Wushu, in occidente Kung Fu, che è un termine che veniva usato in Cina nel passato. Nel nostro settore siamo soliti associare le due parole perché il solo termine Wushu lo conoscono in pochi. Gli Stili di Wushu sono tantissimi, ma quelli conosciuti e praticati in occidente sono circa una decina. Il Wushu oggi viene praticato in 2 indirizzi principali:

1) Tradizionale. Viene praticato nel rispetto della tradizione (antica). Può riguardare uno più stili. Fra gli stili tradizionali si distingue lo Shaolin (il termine completo è Shaolin Quan), ma ci sono anche il Tanglan Quan (Stile della Mantide), Bagua Zhang, ecc. gli stili cinesi si distinguono perché terminano tutti con Quan (che significa “pugno”) o con Zhang (che significa “palmo”). Le metodologie e i contenuti tecnici dipendono da ogni scuola e a volte si differenziano anche notevolmente nell’ambito dello stesso stile. Solitamente la pratica del Tradizionale viene fatta o con il classico abito cinese di colore nero (pantalone e giacca con alamari) o con pantalone nero e maglietta e la fascia del grado legata in vita.

2) Sportivo (o Moderno). A partire dagli anni ’50 i cinesi hanno rielaborato gli stili tradizionali, ed hanno ricodificato alcuni stili per una finalità sportiva. Hanno anche inserito metodologie di allenamento più moderne ed attuali dividendo tutto in due settori principali:

Taolu. Che riguarda la pratica di forme o sequenze di movimenti (come i Kata del karate), che comprendono tecniche a mano nuda o con armi come: bastone, sciabola, spada, lancia, ecc. Che nella sua espressione ad alto livello è molto acrobatico e spettacolare. Diversamente dal tradizionale, le forme e le tecniche di Taolu sono state codificate e standardizzate e devono essere praticate in modo da rispettare i canoni stabiliti. Il taolu viene praticato con pantalone nero e maglietta, ma le competizioni vengono fatte con abito di seta o di raso di colore a piacere, con la fascia in vita che non rappresenta il grado.

Sanda (Sanshou). Che è il combattimento libero, che viene fatto con le protezioni (guantoni, caschetto, paratibie, ecc), che comprende calci, pugni e atterramenti e prevede il KO (c’è però anche il settore light dove il KO è vietato che si chiama Qingda). Il sanda è un vero e proprio sport da combattimento e diversamente dal karate dove il Kumite (combattimento) e il Kata vengono fatti con lo stesso abito (quello appunto tipico del karate) viene fatto con pantaloncini e maglietta rendendolo indistinguibile dagli altri sport da combattimento.

3) Qigong. Il Qigong o Chi Kung, (si pronuncia: ci kung) raccoglie tutte quelle tecniche e quegli esercizi, che si sono sviluppati in Cina nel corso di millenni, che hanno lo scopo di migliorare e

mantenere la salute psicofisica della persona. Qigong significa “rinforzare l’energia”, intendendo per essa l’energia interna della persona in conformità ai principi della Medicina Tradizionale Cinese. Principalmente il qigong si compone di movimenti e/o di posizioni statiche, nei quali la regolazione del respiro e la concentrazione mentale sono gli elementi più importanti. Le Ginnastiche Cinesi si basano invece più su un lavoro fisico e molti dei movimenti di cui si compongono derivano dai movimenti marziali di wushu. Il qigong è associabile allo yoga, al quale svariati secoli fa si è ispirato. Esistono moltissime serie o gruppi di tecniche di qigong suddivise per: famiglia, località, caratteristiche, ecc. Il qigong viene utilizzato anche nell’ambito degli stili marziali, e spesso presentato col nome di: Chi Kung

4) Taiji ( Tai Chi ), (si pronuncia: tai gi ed è un termine che appartiene alla filosofia Yin-Yang) è l’abbreviazione di Taijiquan (o Tai Chi Chuan), esso non è altro che uno stile di wushu. La particolarità di questo stile, diversamente da tutti gli altri, è che viene praticano con movimenti lenti che lo rendono apparentemente simile ad una danza. Quando nacque, circa tre secoli fa, era decisamente più marziale, ovvero finalizzato al combattimento, caratteristica che ha perso nella sua evoluzione. Al giorno d’oggi viene praticato per mantenersi in salute in quanto oltre ad essere un ottimo esercizio fisico contiene in sé i principi e le tecniche di qigong. Il Tui Shou (o Tuei-sho) è l’esercizio in coppia del taijiquan e rappresenta l’applicazione stereotipata delle tecniche di taijiquan.

Il Taijiquan è suddiviso in 5 ulteriori stili (che hanno il nome delle famiglie che li hanno ideati) e viene praticato sia in modo tradizionale che sportivo (o moderno). Non solo, esistono molte sottospecie e/o rielaborazioni che spesso hanno ben poco a che fare con quello originale. Ad alimentare la confusione è l’uso del nome: Taiji, Tai Chi, Taijiquan, Tai Chi Chuan, T’ai-chi-ch’üan. Tutti nomi che stanno ad indicare la stessa disciplina.

Elenco dei principali Stili di wushu Kungfu

Taijiquan (T’ai Chi Ch’uan)
Xingyiquan (Hsing I Ch’uan)
Baguazhang (Pa Kua Chang)
Liuhebafaquan
Shaolinquan (Shaolin Ch’üan)
Wing Chun ( yong chun)
Choy Lee Fut, Cailifo
Bajiquan (Pa Chi Ch’uan)
Fanziquan
Hongjia
Meihuaquan
Hongquan
Baimeiquan
Tongbeiquan
Lanshoumen
Sanhuang Paochui
Bafaquan
Mingtangquan
Mizongquan
Sunbinquan
Rougongmen
Kejiaquan
Yingmenquan
Feihuquan
Goujiaquan
Ditangquan
Houquan
Heihuquan
Huquan
Longquan
Shequan
Niuquan
Bailongquan (Pai lung Ch’uan)
Tanglangquan
Tanglonghushi
Yingzhaoquan (Ying Jow Pai Ch’uan)
Zuijiuquan
Da Sheng Pi Gua Men

Quello fra parentesi è lo stesso nome ma traslitterato in un altro modo, ciò non toglie che rappresenti lo stesso identico stile. Anche fra quelli che non hanno il nome fra parentesi esiste una diversa traslitterazione.

Come già detto sopra, questa possibilità di trovare uno stesso nome traslitterato in modi diversi contribuisce ad alimentare confusione.

Necessità del settore Wushu Kung Fu

Negli ultimi tempi il settore si è evoluto verso tre direttrici, verso la quali lo C.S.E.N. dovrebbe guardare con estremo interesse perché ciò permetterebbe di allargare notevolmente il bacino di utenza di questo settore. Queste tre direttrici richiedono un sotto-settore a sé in modo da differenziare l’offerta delle attività in modo specifico e mirato e al tempo stesso visibile.

Per tutte e tre sarebbe necessario che lo C.S.E.N. creasse delle figure di Tecnici / Insegnanti con Percorsi Formativi più specifici, ciò al fine di garantire un alto livello della qualità delle attività ad essi proposte.

Gioco Wushu® è l’attività del wushu rivolta ai bambini più piccoli ( 4-8 anni) adattata in modo specifico alle esigenze dell’età, con pochi contenuti tecnici e molti contenuti funzionali allo sviluppo della motricità di base del bambino sottoforma di attività ludica e con elementi della cultura cinese.

Questa attività viene sperimentata ormai da 4 anni nelle scuole materne del comune di Scandicci, con un alto gradimento da parte dei bambini, degli insegnanti e dei genitori.

Si tratta di creare una Specializzazione/Master in Gioco Wushu® per gli Insegnanti di Wushu Kungfu.

Wushu Kung per disabili molte altre discipline hanno il proprio settore disabili. Anche in questo caso si ritiene indispensabile creare la figura dell’Insegnante di Wushu Kungfu per Disabili, affinché il Tecnico si formi su quelle materie specifiche riguardo la disabilità nelle sua forme e necessità.

Molte sono le richieste in questa direzione da parte di organizzazioni che lavorano con la disabilità (vedi allegato)

Qigong e Ginnastiche Cinesi per la Terza età sono le tecniche per la salute e il benessere per la terza età. Anche in questo caso si tratta di creare dei percorsi verso le necessità specifiche della terza età. Si tratta quindi di implementare e adattare in modo mirato delle tecniche finalizzate alla salute. Ciò in conformità anche con i Percorsi di Attività Fisica Adattata che molte regioni stanno mettendo in atto allo scopo di combattere la sedentarietà. Anche in questo caso di tratta di creare una Specializzazione/Master in Qigong Adattato.

“Testo di Maurizio Tronconi”