Premessa esiste una forte domanda di partecipazione dei figli alle discipline marziali da parte delle famiglie che ne vedono le valenze educative. Questo si evince anche dalle statistiche presentate dal CIO a livello internazionale, dal CENSIS a livello nazionale e da un’indagine pubblicata dal periodico il sole 24 ore sport secondo la quale le arti marziali sono tra gli sport più praticati dai bambini sotto I dieci anni*.

Va inoltre sottolineato il fatto che la presenza femminile è molto consistente ed in costante crescita. Questo trend è oramai in atto da alcuni anni e non sono state adeguate le strategie in termini culturali, metodologici didattici , organizzativi ecc. alle esigenze della famiglia e ai bisogni di formazione dei piccoli praticanti e di conseguenza allo sviluppo della componente sportivo/agonistica della disciplina.

La società chiede allo sport ed al movimento-educativo, la promozione, la crescita della persona nella sua totalità, nella sua dimensione intellettocognitiva, anche psicologica e sociale, occorre quindi introdurre una pedagogia della disciplina wushu, che limiti la pratica del conoscere per conoscere (agonismo) che recuperi il prezioso valore educativo e culturale, che indirizzi verso l’agonismo attraverso una crescita individuale. * fonte FILKJAM.

Lo sviluppo delle Attività giovanili Per la crescita del movimento wushu e la sua organizzazione dobbiamo indicare innanzitutto la scelta degli obbiettivi, le risorse umane disponibili e le procedure che si intendono impiegare nella programmazione. Uno tra gli obbiettivi fondamentali, a mio parere è la diffusione dello attività rivolte al settore giovanile essendo esse il futuro del movimento.

Analisi dei punti di forza e debolezza L’analisi dello stato attuale delle attività giovanili ha evidenziato diversi punti di forza tra cui:

• aumento del numero di nuovi tesserati annuali giovani ( 4-9 anni) nelle società sportive nazionali ( cosi sembra dato che non abbiamo dati specifici)

• aumento in percentuale dei piccoli allievi 4-6 anni sul totale tesserati;

• Programmi di insegnamento adattati alle fasce d’età, Giocowushu®, Wukids ecc. Per contro si sono anche evidenziate diverse debolezze tra cui: • basso livello qualitativo di formazione dei tecnici per le attività giovanili

• assenza di programmi adeguati alle fasce d’età

• carenza di attività provinciali/regionali organizzate rispetto al numero di tesserati giovanili;

• mancanza di attività giovanile strutturata, elevata percentuale di drop-out (abbandono)

Lo sviluppo delle attività giovanili dovrà avvenire quindi attraverso un percorso che inizia a livello societario per confluire in quello provinciale e/o regionale, quest’ultimi promossi per il maggior coinvolgimento dei giovanissimi allievi orientate ad affrontare l’attività del wushu, è consigliabile seguire un piano di lavoro basato su linee comuni, sia pur nel rispetto delle realtà periferiche.

In particolare sarà cura del Coordinatore Provinciale/regionale:

1. incrementare, nelle rispettive province/regioni, il numero di attività istituzionale di wushu con programmi semplici e a largo raggio per la promozione di base ( collegiali, circuiti, squadre, gruppi ecc.)

2. incentivare la formazione dei tecnici con specifiche qualifiche nei vari settori d’insegnamento, giocowushu® 4/9 anni ecc.

3. Organizzare a livello provinciale e/o regionale, convegni, incontri con i tecnici allo scopo di condividere le conoscenze e i progressi scientifici riguardo alla pedagogia del wushu

Obbiettivi:

• Decentrare la preparazione tecnica, a livello regionale e/o provinciale allargando la partecipazione al maggior numero di Società interessate ( o creare interesse per allargare la partecipazione)

• Promuovere la costituzione di un Centro tecnico giovanile per ogni regione;

• Promuovere costanti verifiche territoriali con monitoraggio delle società presenti nei settori giovanili;

• Programmare interventi di supporto tecnico concordati ; collegiali sul territorio, aggiornamento dei tecnici altro

• Uniformare programmi e indirizzi di allenamento diversificati per fasce di età;

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